Perché la fotogrammetria?

Ciò che fa la differenza tra la fotogrammetria e le altre tecniche di rilievo è la visione stereo artificiale, che differisce dalla visione stereo naturale perché ci mette a disposizione, "a portata di braccia", il modello virtuale in scala dell'oggetto da rilevare, soddisfacendo le nostre esigenze naturali per un'osservazione ottimale.
Altri vantaggi della fotogrammetria sono:
- rapidità del rilievo, che, nel caso di riprese con la camera stereometrica, si riduce al tempo di scatto di una fotografia;
- rilievi a distanza, cioè la possibilità di rilevare un oggetto, in tutti i particolari, senza la necessità di "toccarlo". Si pensi al caso di disastri naturali o. comunque, a rilievi particolarmente pericolosi;
- restituzione a distanza di tempo, cioè la possibilità di rilevare le misure che servono, con tranquillità in laboratorio, anche a distanza di anni dal rilievo e, con il ricorso ad Internet, lontano dal centro di documentazione;

La fotogrammetria offre le coordinate spaziali (x, y, z) di ogni punto rappresentato sulla coppia di fotogrammi. Quando non si ritiene sufficiente rilevare direttamente le misure dall'immagine stereo, si effettua la cosiddetta restituzione, cioè una rappresentazione grafica, mediante la quale si registrano, per ogni punto scelto in fotografia, solo due coordinate:
- x,y per la rappresentazione in pianta;
- x,z per la rappresentazione in prospetto.
Va da sé che la restituzione ha senso solo se "finalizzata", richiedendo una scelta di punti in funzione di uno scopo ben preciso, con un tempo (e, quindi, un costo) proporzionale agli elementi rappresentati.

Per dimostrare i vantaggi della fotogrammetria, al Soprintendente ai Monumenti di Potenza (che aveva fatto richiesta dei rilievi) fu mostrata una restituzione grafica, fatta da un volontario, in cui era riportati anche particolari architettonici non rilevabili con il metodo tradizionale. Il Soprintendente si mostrò entusiasta, ma pretendeva la restituzione grafica di tutti i monumenti rilevati. Purtroppo al Soprintendente sfuggiva che la restituzione fotogrammetrica ha senso solo se finalizzata, per cui, quando è indispensabile, deve essere eseguita personalmente da chi è interessato al monumento, per studio o per il progetto di restauro. Per ovvie ragioni, quindi, la richiesta delle restituzioni grafiche (non finalizzate) non fu esaudita.

A dimostrazione della ignoranza crassa esistente, in un convegno successivo, un docente di restauro, coinvolto nella ricostruzione, giustificò il non utilzzo dei rilievi fotogrammetrici, effettuati dai Vigili, con il fatto che erano stati eseguiti da personale non qualificato in architettura!
La giustificazione del docente (fatta senza aver preso neppure visione dei rilievi) sarebbe stata valida solo se i vigili avessero provveduto anche alla restituzione grafica (ciò che non avvenne), ma comunque, a distanza di anni, osservando le chiese ricostruite, vien da chiedersi: considerato che la ricostruzione è stata fatta su "tabula rasa", a cosa sarebbero servite le costose restituzioni grafiche (non finalizzate) dei rilievi fotogrammetrici?

Passando alla fotogrammetria aerea, nel caso di rilievi eseguiti a seguito di una scossa sismica, l’analisi dei rilievi stessi consente di conoscere anche il diverso comportamento statico degli edifici, nelle varie zone riprese.
Il buon senso vorrebbe che la ricostruzione avvenisse tenendo conto delle cause che hanno determinato il crollo e la fotogrammetria consente l’analisi a distanza di zone particolarmente pericolose.
E’ notorio che i danni ad un edificio dipendono anche dalla tipologia del suolo sottostante l’edificio stesso: un comportamento elastico del suolo riduce notevolmente l’entità dei danni.
Non era difficile vedere zone, in cui gli edifici sono crollati, affiancate da zone con edifici rimasti integri: grazie all’osservazione stereoscopica dei fotogrammi, le zone soggette a rischio possono essere tranquillamente delimitate.
In un convegno, ad un rappresentante dell'I.G.M. fu posta inutilmente la domanda: perchè non sono stati eseguiti rilievi aerei a seguito della scossa sismica?


Cattedrale di Acerenza (PZ)
Rilievo dell'Unità Fotogrammetrica dei Vigili Urbani di Bari - 1980

Origini storiche
Bastone di San Canio
Testimonianze cripta
Misteri della cripta
Sarcofago e Succorpo
Festa di San Canio

Centro storico
Accesso
Facciata principale
Esterno
Interno
Altare San Canio
Altare maggiore
Cripta
Affreschi


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La Cattedrale di Acerenza, rilevata dall'Unità Fotogrammetrica dei Vigili Urbani di Bari a seguito del terremoto del 1980, è stata oggetto di studio nell'a.a. 2003/04 nel corso di Rilevamento fotogrammetrico dell'architettura e nell'a.a. 2006/07 nel corso di Rilievo dell'architettura.

Modellazione stereometrica
osservazione stereo ad assi visuali incrociati




Schema delle stazioni di ripresa
Archivio fotogrammetrico